Quando potare l’albicocco? Ecco il periodo perfetto

Avere un giardino con alberi da frutto è una grande fortuna. Tra le specie più apprezzate, l’albicocco ha un ruolo particolare. I suoi frutti, tipici della stagione calda, possono essere utilizzati per preparare gustose marmellate e conserve. Per arrivare a questo risultato, però, è necessario fare attenzione a come curare la pianta. La potatura è fondamentale al proposito.

Quando effettuarla? Se stai leggendo queste righe, significa che ti stai ponendo domande in merito, magari perché hai da poco acquistato una casa con giardino dove svetta un meraviglioso albicocco. In questa piccola guida, chiariremo tutti i – legittimi – dubbi in merito. Non preoccuparti: i consigli che troverai sono alla portata di tutti, anche di chi non ha esperienza nel campo del giardinaggio.

Quando e come si pota l’albicocco?

La potatura dell’albicocco può essere eseguita in diversi momenti dell’anno. Il suo ruolo, in generale importante, può essere definito decisivo soprattutto nei primi 4 anni di vita della pianta. Esistono due opzioni a cui fare riferimento. La prima, altrimenti conosciuta come potatura secca, si esegue a partire dagli ultimi giorni del mese di gennaio fino al momento della ripresa vegetativa. Si contraddistingue per l’esecuzione di interventi limitati. Non vale la pena lasciarsi andare a tagli rilevanti, anche perché, cosa che non tutti sanno, si ha a che fare con un legno che tende a essere particolarmente sofferente in inverno.

La seconda alternativa è la potatura verde. Da eseguire nei mesi caldi dell’anno, iniziando più o meno nei giorni immediatamente successivi alla prima raccolta dei frutti – siamo tra aprile e maggio – permette di agire con tagli decisamente più impattanti. Lo scopo, infatti, è quello di incentivare la crescita di nuovi rami. La potatura verde è da eseguire pure in autunno, preferibilmente nelle settimane tra settembre e ottobre.

Schema potatura albicocco

Entriamo nel vivo dell’approccio tecnico, andando a vedere, in concreto, come procedere per potare una pianta che, se ben gestita, può regalare grandi soddisfazioni e la gioia di portare in tavola frutti salubri e versatili. Ecco le tecniche di potatura che si possono adottare per far crescere al meglio il proprio albicocco.

  • Potatura di allevamento, la cui finalità vira soprattutto verso l’effetto estetico gradevole, con lo scopo di dare alla chioma una forma più bella.
  • In questo caso, pur con le migliori intenzioni, è comunque bene ricordare che si ha a che fare con una pianta che si adatta poco a chi cerca forme rigide.
  • L’ideale è procedere accorciando i vari germogli fino ad arrivare a massimo 50 cm di lunghezza.
  • Potatura di produzione, fondamentale per aiutare la pianta a produrre più frutti.

In questo caso, bisogna agire rivolgendosi verso i rami che appaiono secchi e, di riflesso, quasi sicuramente improduttivi. Molto utile è altresì togliere quelli che impediscono alla luce di penetrare. Un’adeguata illuminazione, infatti, è fondamentale per la cura dei rami fruttiferi e per arrivare al gustoso e desiderato risultato finale della raccolta di albicocche succose.

Un approccio che può rivelarsi valido è la cosiddetta tecnica del rinnovo. Quando si pota adottando questa soluzione, si agisce riducendo la lunghezza dei rami misti, che difficilmente sono produttivi. Si tratta di un punto di partenza che può avere un ruolo prezioso ai fini dell’aiuto alla crescita delle gemme.

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