L’assegno di vedovanza è un contributo di sostegno economico in più per i coniugi superstiti che percepiscono la pensione di reversibilità e sono invalidi al 100%. Dunque, si tratta di un contributo aggiuntivo che mira a integrare il reddito di vedovi e vedove che non possono lavorare per la loro condizione di invalidità.
Al netto delle difficoltà economiche che questa categoria di persone devono affrontare, però, ci sono dei limiti precisi di reddito da non superare per poter richiedere l’assegno di vedovanza, oltre agli altri requisiti richiesti. Vediamo meglio nello specifico che cosa è l’assegno di vedovanza, chi può richiederlo e come e quale documentazione occorre allegare.
Chi può richiedere l’assegno di vedovanza
Il richiedente l’assegno di vedovanza deve essere titolare di una pensione di reversibilità da rapporto di lavoro dipendente, pubblico o privato. Il vedovo o la vedova deve essere riconosciuto invalido civile al 100% o deve essere titolare di indennità di accompagnamento. Coloro che percepiscono una pensione di reversibilità proveniente da una gestione speciale per lavoratori autonomi non possono richiedere l’assegno di vedovanza.
La richiesta per questo contributo prevede un limite preciso di reddito che non può superare i 32.148,88 euro annui. In base al reddito percepito, varia l’importo dell’assegno di vedovanza spettante e cioè di 52,91 euro mensili per i redditi fino a 27.889,67 annui e di 19,59 euro mensili per i redditi tra i 27.889.67 e i 32.148,88 euro annuali.
Come fare domanda per l’assegno di vedovanza
La procedura per fare domanda per ottenere l’assegno di vedovanza è semplice: si deve fare richiesta presso l’INPS tramite invio telematico attraverso il portale web ufficiale oppure attraverso il Contact Center dell’INPS oppure ancora avvalendosi del servizio di un patronato o di un CAF autorizzato. Per una corretta presentazione della domanda, occorre allegare la seguente documentazione:
- Documento d’identità valido e codice fiscale
- Certificato di invalidità o di indennità di accompagnamento
- Dati della pensione di reversibilità
- Ultima dichiarazione dei redditi o DSU aggiornata
Si consiglia di presentare la domanda per l’assegno di vedovanza in concomitanza a quella per la pensione di reversibilità, ma se ciò non è possibile, si può inoltrare la richiesta successivamente. In quest’ultimo caso è prevista la possibilità di ottenere gli arretrati fino a un massimo di cinque anni precedenti.
Dunque, l’assegno di vedovanza rappresenta un aiuto per i coniugi superstiti che si trovano in difficoltà economica vista la loro condizione di invalidità totale e conseguente inabilità al lavoro. La tempestiva richiesta del contributo può fare la differenza nell’ottenimento del contributo di assegno di vedovanza e dei relativi arretrati spettanti.